Il panorama degli esports in Italia sta vivendo una trasformazione senza precedenti. Tra i protagonisti di questa evoluzione ci sono le donne, sempre più presenti e influenti in un settore che, fino a pochi anni fa, era percepito come un dominio quasi esclusivamente maschile.
Grazie a iniziative mirate, team dedicati e una crescente attenzione da parte di sponsor e community, le giocatrici italiane stanno conquistando spazio e riconoscimento. Proveremo in questo articolo a esplorare la situazione attuale delle donne negli esports italiani, mettendo in luce le migliori atlete, le loro squadre e i progetti futuri, con un occhio critico alle sfide ancora da superare.
Una community in crescita
Secondo i dati più recenti, come quelli elaborati da Demoskopea Consulting per l’Osservatorio Italiano Esports (OIES), il pubblico femminile degli esports in Italia rappresenta circa il 40% dei fan tra i 16 e i 40 anni, una percentuale in costante aumento rispetto al 37% registrato nel 2023. Questo non si traduce solo in spettatrici, ma anche in un numero crescente di giocatrici che si avvicinano alla competizione.
La popolarità di titoli come Valorant, League of Legends e Overwatch ha favorito l’ingresso delle donne nel panorama competitivo, grazie anche a circuiti dedicati come il Game Changers, che offre alle atlete un palcoscenico per emergere.
L’Italia, pur non essendo ancora tra le nazioni leader negli esports a livello globale, sta dimostrando un impegno concreto verso l’inclusività. Le organizzazioni italiane stanno investendo in progetti che promuovono il talento femminile, mentre brand non endemici iniziano a vedere nelle giocatrici un’opportunità di marketing unica, capace di raggiungere un pubblico diversificato.
Le stelle italiane degli Esports
Tra le figure di spicco (non da oggi) emerge Daniela “Seffyra – Effy” Vrabie, classe 1999, già capitano delle LXT Esports, la prima squadra italiana tutta al femminile di Valorant, ed oggi figura di spicco (capitano e IGL) del team Parma eSports. Daniela, con il suo passato competitivo a livello europeo, è diventata un simbolo di leadership e determinazione.
Oggi, Daniela e le sue compagne – tra cui Martina “Marti” Marini e Beatrice “Lily” Caputi – sono impegnate nella stagione regolare del Game Changers Valorant Italy.
Un’altra giocatrice da tenere d’occhio è Giulia “Giu” Venuti, 22 anni, del team NOVO eSports. Con un’esperienza consolidata nei Game Changers, Giulia si distingue per la sua versatilità come duellante e per la capacità di adattarsi alle strategie di squadra. Sulla ribalta anche Desiree “Pitohui” Guida, oggi nel Team Eclipse eSports ma già vista con gli aNc Outplayed.
Ancora. Tra le pro player italiane più in vista troviamo anche Giulia “Amarneth” Acanfora. Dopo essersi avvicinata a Valorant nel 2024, già nel roster di NOVO e oggi punta di diamante di EKO Esports. Attualmente, è vice campionessa del circuito competitivo italiano Genesi.
Non solo Valorant: nel panorama di League of Legends, spicca Martina “Laumyus” Mulinacci, che, pur avendo un passato da Team Manager per Outplayed, ha deciso di tornare in campo come giocatrice nel 2025. La sua conoscenza tattica e il carisma la rendono una figura chiave per il suo team, che compete nei tornei misti della Spotlight Series, un’iniziativa di Riot Games per promuovere l’integrazione di genere.
L’esempio del Game Changers Italy – Genesi
Un progetto degno di nota è senza dubbio il Game Changers Genesi, il circuito femminile italiano di Valorant gestito da King Esports in collaborazione con Riot Games. Nato nel 2024, nel 2025 Genesi ha ampliato il suo raggio d’azione, coinvolgendo 90 giocatrici da 12 nazioni e 10 team.
La stagione regolare si terrà dal 26 marzo a metà aprile, successivamente ci saranno i playoff e le Final Four. Otto i clan in gara per l’edizione 2025: NOVO Nightingale, TwentyStars GC, Eclipse Esports, HUSKIES Esports GC, VOSC Omnia Imperium, Axolotl Esports GC, Parma Esports ed EKO Esports GC. Oltre il 60% delle giocatrici di questa lega sono italiane (ma ci sono pro gamer anche dalla Turchia, Germania, Polonia, ecc.).
Prospettive future
Il 2025 si prospetta un anno cruciale per le donne italiane negli esports. Con la Spotlight Series che introduce tornei a squadre miste, si apre la strada a una competizione più integrata.
Riot Games ha annunciato che il Game Changers Championship passerà a 12 squadre nel 2026, offrendo ulteriori opportunità alle italiane di competere a livello globale.
Intanto, Genesi si prepara a lanciare uno Split 3 ancora più ambizioso, con l’obiettivo di attrarre sponsor internazionali e creare un vivaio di talenti per il futuro.
Nonostante i progressi, le donne negli esports italiani devono ancora affrontare ostacoli significativi (pregiudizi di genere, ecc.), fattori che costringono le pro gamer a competere all’estero, un’opportunità ma anche un limite per chi non ha risorse economiche o logistiche.
C’è poi la questione della visibilità: sono in poche a godere di un seguito crescente, molte nuove giocatrici faticano a emergere senza il supporto di grandi organizzazioni.
Un futuro da costruire
Il 2025 è un anno di transizione per le donne italiane negli esports: i talenti ci sono, le squadre si stanno consolidando e l’interesse cresce. Tuttavia, per trasformare questo momento in una rivoluzione duratura, serve un impegno collettivo. Le organizzazioni devono continuare a investire, gli sponsor a credere nel potenziale di marketing delle giocatrici e la community a sostenere un ecosistema inclusivo.